La storia e il futuro passano certamente dalla capacità di vivere il presente con una consapevolezza duplice: non solo conservare – e dunque conoscere – il patrimonio culturale, ma anche promuoverlo, valorizzarlo e consegnarlo alle giovani generazioni.
Non a caso, a proposito (anche) di Dolce Puglia parlo di patrimonio culturale, convinto che il vino sia uno degli elementi identitari fondanti la cultura delle nostre comunità. Il vino ha disegnato i nostri paesaggi, ha scritto la storia dei luoghi, ha definito le economie dei nostri territori. Ed è sempre un fatto positivo quando si recupera questo bagaglio incredibile di saperi e di valori, promuovendone la conoscenza non solo ai turisti ma anche ai pugliesi stessi, ai giovani che sempre più sono attratti e incuriositi dalla cultura enologica.
Dolce Puglia rappresenta un segmento preciso di questa immensa cultura enologica, puntando i riflettori sui vini dolci che appartengono alla tradizione pugliese e che in maniera crescente stimolano l’interesse dei nostri bravi produttori.
Un evento che gli ottimi sommelier di Ais Murgia curano con la competenza, la dedizione, la passione che conosciamo. A loro ovviamente va il mio sentimento di gratitudine perché con la loro attività divulgativa, didattica e attraverso gli eventi di grande profilo, com’ è Dolce Puglia, contribuiscono a rafforzare e rendere più riconoscibile il brand Puglia, sul quale tanto abbiamo investito e che merita di essere supportato ancora e meglio da una virtuosa logica di sistema, indispensabile per la crescita del territorio pugliese, delle aziende vitivinicole e dell’enoturismo.
Dario Stefàno
Senatore della Repubblica