Masseria Il Melograno – Monopoli – 25 ottobre 2024 ore 20:30
Attivi o spenti, i vulcani ci fanno ripercorrere ere lontane e, in molti casi, solo immaginabili. Il nostro pianeta, e la nostra penisola, in superficie sono ricoperti di montagne chiamate vulcani.
Aridi o fertili, in alcuni casi i vulcani ospitano la vite rendendola unica con i suoi frutti. Così come unico, ma al tempo stesso vario al pari dell’offerta enologica, della cucina e delle tradizioni, è il panorama vulcanologico italiano. Tre suoi grandi rappresentanti saranno i protagonisti di altrettanti racconti di quell’affascinante intreccio che è il rapporto territorio-uva-clima-uomo, ovvero il terroir: Vesuvio, Vulture, Etna.
Protagonista di ogni fotografia, dipinto o litografia che rappresenti la sua regione, il Vesuvio è il simbolo stesso della Campania. Vulcano dormiente, dà nome a una DOC che prevede una versione in Bianco, con uve coda di volpe, verdeca, falanghina e greco, una in Rosso, con piedirosso, sciascinoso e aglianico, e una in Rosato (stessi vitigni del rosso). Nota sottodenominazione è Lacryma Christi del Vesuvio, che deve il nome alla leggenda secondo la quale Gesù, dopo aver riconosciuto nel Golfo di Napoli un pezzo di Paradiso strappato da Lucifero durante la caduta agli inferi, pianse lacrime di commozione da cui nacquero poi le vigne.
Alla medesima latitudine, ma nel cuore della Basilicata al confine con la Puglia, c’è il Vulture, vulcano ormai spento. Qui l’aglianico recita in solitaria. Due le denominazioni presenti: la DOC Aglianico del Vulture e la DOCG Aglianico del Vulture Superiore. Vini di grande personalità, struttura, tannicità. Che necessitano di attesa (36 mesi di affinamento minimo per il Superiore, 60 per il Superiore Riserva) per essere apprezzati al meglio in tutta la loro austerità e classe.
Decisamente più sveglio e inquieto è invece l’Etna, il vulcano attivo più alto della placca euroasiatica (3369 mt.). Hanno tanto da raccontare l’Etna e la sua DOC omonima. Il Bianco punta soprattutto su carricante e catarratto bianco comune o lucido, oltre a piccole percentuali di altri, tra cui minnella e trebbiano toscano. Il Rosso parla la lingua del nerello mascalese (almeno 80%) che ha nel nerello mantellato e nel nerello cappuccio i suoi comprimari.
In tutta questa prefazione c’è l’anticipo di quella che sarà la nostra prossima vulcanica masterclass condotta dal Dott. Giuseppe Baldassare – Consigliere nazionale AIS, alla presenza di alcuni produttori.
Modererà il dibattito Vincenzo Carrasso – Delegato Murgia AIS Puglia e Coordinatore didattico regionale.
Ancora una volta ad ospitare l’evento sarà la classe di Masseria Melograno a Monopoli che per l’occasione delizierà gli ospiti con un piatto sorpresa.
Vulcanici i vin in degustazione e quindi:
VESUVIO
- Casa Setaro, Pietrafumante Metodo Classico Millesimato Brut
- Cantine Olivella, Vesuvio Lacryma Christi bianco DOC
- Sorrentino, Vigna Lapillo, Lacryma Christi Rosso DOC Superiore
- Villa Dora, Forgiato ,Lacryma Christi Rosso DOC
ETNA
- Cantine Russo, Mon Pit, Brut Nature Metodo Classico
- Eredi Di Maio, Affiu Etna Bianco DOC
- Fischetti, Muscamento, Etna Rosso DOC
VULTURE
- Cantine di venosa, Tansillo Metodo Classico
- Elena Fucci, Titolo, Aglianico del Vulture Superiore DOCG
- Cantine del Notaio, La Firma Aglianico del Vulture DOC
- Azienda Agricola Francesco Radino, Arcidiaconata Aglianico del Vulture DOC
Quota di partecipazione € 35,00 soci ed € 40,00 non soci.
Un’altra occasione per esserci e confrontarsi.
Vi aspettiamo!