“Grandi Donne per Grandi Vini”
26 gennaio 2018
36° Stormo Caccia Aeronautica Militare – Gioia del Colle
Gioa del Colle, 26 Gennaio 2018
Grande riscontro di pubblico per l’evento “Grandi Donne per Grandi Vini”, tenutosi presso il Circolo Ufficiali del 36° Stormo Caccia di Gioia del Colle, colmo di ospiti provenienti da tutta la Puglia e non solo. Padrone di casa il Colonnello Bruno Levati – Comandante del 36° Stormo Caccia che ha aperto le porte della struttura recentemente rimodernata appartenente ad uno dei Reparti più attivi in Italia e particolarmente sensibile alle tematiche della promozione e sviluppo del territorio. A seguire i saluti dei Sindaci: Dott. Donato Lucilla, Sindaco di Gioia Del Colle, Dott. Michele Maria Longo, Sindaco di Alberobello, Dott. Davide Carlucci, Sindaco di Acquaviva delle Fonti e Prof. Fabizio Baldassarre, Sindaco di Santeramo in Colle i quali hanno raccontato il proprio territorio di appartenenza attraverso le espressioni dei prodotti tipici più rappresentativi, alcuni insigniti di importanti riconoscimenti di qualità. Si è unito agli elogi Vincenzo Carrasso, Delegato Regionale AIS Murgia, il quale ha rimarcato la possibilità di creare un futuro attraverso le eccellenze territoriali, quali la DOC Primitivo di Gioia del Colle, la recentissima DOP della Mozzarella di Gioia del Colle, il Patrimonio Unesco di Alberobello, la Cipolla rossa di Acquaviva conosciuta a livello internazionale e la nota tradizione della Murgia e quindi di Santeramo, per la carne equina.
L’incontro è proseguito con l’intervento di Marianna Cardone, delegata regionale de” Le Donne Del Vino”, la quale ha ripercorso la storia e il messaggio lanciato dall’associazione sin dalla fondazione nel 1988. Con 800 iscritte suddivise fra produttrici, enologhe, chef, giornaliste enogastronomiche, enotecarie e sommelier, nasce con l’obiettivo di rafforzare la presenza del femminile in ruoli chiave del comparto vitivinicolo. Oggi l’associazione è “un modo di fare squadra, fare sistema, di amplificare il valore aggiunto della nostra amata Puglia”.
La degustazione è stata magistralmente condotta dal Dott. Giuseppe Baldassarre, membro nazionale commissione Didattica AIS, che ha accompagnato gli oltre duecento ospiti alla scoperta dei dieci vini scelti ognuno dalla propria produttrice. Ogni donna del vino ha introdotto la degustazione con cenni, racconti e suggestioni legate alla propria attività di vignaiola ed imprenditrice.
Il primo vino, presentato da Marianna Cardone, è Castillo Locorotondo DOP 2016 dell’azienda Cardone Vini, blend di Fiano Minutolo, Verdeca e Bianco d’Alessano. L’azienda, attualmente alla terza generazione, è da sempre attivamente impegnata nella riscoperta dei vitigni autoctoni e nella produzione di vini di nicchia alla ribalta dei mercati internazionali. Prodotto da viti ad alberello piantate in terre rosse e ferrose, Castillo è di colore paglierino con sfumature verdoline tipiche della verdeca, indice di buona freschezza che invita alla beva. Volteggia leggero nel bicchiere ed offre un naso primaverile e fruttato di mela, pesca bianca ed agrumi, ed una nuance vegetale ed aromatica. In bocca è equilibrato e piacevole con acidità bilanciata, un guizzo di sapidità e un finale amaricante.
Il secondo vino in degustazione è Tre Tomoli Rosa, Rosato Puglia IGT 2016, dell’azienda Vignaflora di Flora Saponari, unica etichetta prodotta da questa piccola realtà di due ettari e sole 1930 bottiglie nata dal concretizzarsi del sogno della sua produttrice da sempre affascinata dal mondo del vino. Mirabile esempio di Susumaniello in purezza coltivato nella Murgia, è stato insignito del prestigioso riconoscimento di Robert Parker per l’annata 2015. Tenue e luminoso, rosa corallo, si mantiene leggero nel calice ed offre al naso delicatissime note di succo di melograno, pompelmo rosa, lampone, un leggero floreale ed è impreziosito da note di anice. Al palato impressiona per la sua meravigliosa freschezza e persistenza, con un solco di sapidità nel quale riecheggiano le note fruttate.
Renata Garofano, dell’azienda di famiglia Garofano, introduce Girofle Rosato Negroamaro Salento IGP 2016, rappresentativo dell’azienda e prodotto con la selezione delle migliori uve in vigna ed attraverso un percorso di attesa. Ecologicamente virtuoso, questo rosato è un vino destinato all’invecchiamento. In controtendenza si presenta di colore rosa antico, ramato, con sfumature arancio e grandissima luminosità. Nel calice volteggia con sicura classe ed al naso regala la nobiltà del profumo del Negroamaro: mandarino, nespola, petali di rosa delicatamente appassiti ed un’idea salmastra e speziata. Accarezza il palato con il suo spessore e la beva vellutata ed intensa ben bilanciata da freschezza, sapidità marina ed un tocco amaricante.
Giusi Terribile, dell’omonima cantina, ha presentato il quarto vino, Terribile Primitivo Salento IGP 2014. Proveniente da una famiglia di agricoltori dediti alla produzione del grano da generazioni, a seguito del corso da sommelier, Giusi ha deciso di destinare nel 2014 una parte dell’azienda alla produzione di vino con successo. Primitivo in purezza proveniente da vigne di circa vent’anni coltivate ad alberello è rosso granato profondo. Avvolgente nel calice, al naso sono chiaramente riconoscibili la ciliegia sotto spirito nonché la prugna in confettura, tratti distintivi dell’uva, note leggere di liquirizia, tabacco e speziatura regalate dal passaggio in barrique nuove di rovere francese. In bocca il sorso è velluto liquido e seta, con una vena tannica di grande personalità accompagnata da un buon tasso di acidità e una lunga persistenza.
Il quinto vino in degustazione è Jorche Primitivo di Manduria DOP Riserva 2013, dell’Antica Masseria, oggi alla quinta generazione rappresentata dalle sorelle Gianfreda: Emanuela, enologa, e Dalila che cura l’amministrazione, il marketing e l’accoglienza nella struttura ricettiva situata in agro di Torricella. Caratteristica produttiva dell’azienda è l’affinamento in capasoni, connubio tra modernità e degustazione ed il vino proposto racchiude in ogni bottiglia un 10% invecchiato in questi preziosi recipienti di ceramica. Nel bicchiere si presenta compatto, di colore granato impenetrabile e luminoso. Il naso affascinante, sfaccettato, composito, ricco di sfumature, coinvolge con sentori di carruba, caffè, tabacco, una nota di humus, un’idea di cotognata e poi il balsamico, lo speziato e la frutta secca. Il sorso è sontuoso ed ha una corrente di freschezza balsamica che sostiene la beva e rinnova l’assaggio alleggerendo l’importante tasso alcolico di 16 gradi.
Il sesto vino è Sonetto Primitivo di Manduria DOP Riserva 2013 del Consorzio Produttori Vini di Manduria ed è introdotto da Anna Gennari a rappresentare i quattrocento soci della cooperativa costituita nel 1932, la più antica della Puglia. Oggi questa cantina rappresenta il territorio di Manduria nel mondo e si occupa inoltre di raccontare la storia ed il lavoro nei campi dei soci attraverso un percorso antropologico nella civiltà contadina mediante il Museo degli Attrezzi Agricoli situato al suo interno. Questo Primitivo, a dispetto dell’annata, è ancora palpitante di giovinezza come testimoniato dal suo colore rubino, di grande luminosità. La purezza delle espressioni olfattive conquista l’assaggiatore con nuances di ciliegia e susina supportate da note di cioccolato fondente, vaniglia, balsamiche, spezie dolci in un bouquet complesso. Il sorso è sferico, appagante ed armonico come in un’orchestra.
Ossimoro Murgia IGT 2015 della Cantina Pietraventosa è il settimo vino proposto: proveniente da un’azienda molto giovane, di soli cinque ettari, questa etichetta festeggia quest’anno il suo decennale. Il nome della cantina deriva dal territorio ventilato e dalla tipica roccia carsica. Realizzato con uve Primitivo ed Aglianico, connubio perfetto tra due varietà tipicamente soliste, ha un colore rosso rubino intessuto di sfumature granato. Questo vino riempie il calice con un’importante consistenza; le note fruttate di ciliegia, amarena, susina e viola dominano il naso e lo rendono prezioso ed elegante. Segue un insieme di spezie dolci ed aromatiche in un intreccio, agli inizi del lungo percorso di evoluzione che attende questo vino. L’assaggio evidenzia la perfetta riuscita dell’unione tra Primitivo ed Aglianico: austero, aristocratico con tannino ben disegnato ed incorniciato dalla freschezza nel finale.
L’azienda Paolo Leo, attualmente gestita dall’omonimo titolare, dalla moglie Roberta d’Arpa che si occupa di marketing e pubbliche relazioni e dal loro figlio maggiore Nicola, enologo, è alla seconda generazione ed è dotata di un recentissimo impianto di imbottigliamento nonché di numerose barrique, botti, ed alcuni tonneau: un approccio moderno che viene trasmesso nella produzione finalizzata a rendere i vini pugliesi più comprensibili ed accessibili ai mercati internazionali.
Il vino proposto in degustazione è Orfeo Negroamaro Puglia IGP 2015, etichetta pluripremiata e realizzata con uve 100% Negroamaro allevate ad alberello tipico pugliese. Nel bicchiere il colore è profondo, luminoso, rubino che vira verso il granato. Il naso è seducente ed inebriante: ciliegia, sotto spirito, amarena, cioccolato fondente sono rinfrescate da un cenno balsamico e contrastate dal pepe nero. In bocca è coerente: velluto liquido, fascia il palato con un tannino perfettamente domato, giusta freschezza e sapidità, lunga persistenza per un risultato rotondo ed elegante.
Il penultimo vino della serata proviene dall’azienda Apollonio ed è Divoto Rosso Riserva Copertino DOP 2008. La cantina è storica nel panorama vitivinicolo pugliese ed è un orgoglio regionale nel mondo, in quanto esporta il 95% della produzione, realizzata negli ottanti ettari di proprietà coltivati sia ad uve autoctone che internazionali. La denominazione prevede il taglio del Negroamaro con Montepulciano e garantisce vini longevi e che aspirano all’immortalità. L’annata 2008 assaggiata, a distanza di dieci anni, presenta un colore granato ed una lucentezza da paradigma. L’impressione al naso è una sensazione di goudron che pian piano si affievolisce e lascia spazio a sensazioni di affumicato e cioccolato fondente, ciliegia ed amarena sotto spirito, toni balsamici e rinfrescanti di eucalipto, tabacco dolce e spezie, humus, cuoio. Il sorso è sontuoso, autoritario, vellutato grazie ad un tannino perentorio, ma levigato preludio di longevità; il finale è caratterizzato dalla nota amara tipica del Negroamaro.
A chiusura della degustazione troviamo la storica azienda Rivera con il suo Puer Apuliae Nero di Troia Castel del Monte DOC 2012. Uva simbolo della produzione di questa cantina, che ha dedicato anni alla ricerca ed alla sperimentazione ed alla coltivazione di questo vitigno, tanto da aver realizzato un proprio cru che oggi viene vinificato mediante moderne tecnologie.
Ottenuto dal biotipo acino piccolo con una forte carica antocianica, nel bicchiere svela un colore rosso granato profondo e lucente ed un’importante consistenza. Il profilo olfattivo di mora, violetta, frutti di bosco si intreccia con spezie dolci quali coriandolo, anice stellato, pepe e note balsamiche. Il sorso invece è quello di un vino proiettato verso il futuro perché sfodera un tannino di grande rilevo ed una bella acidità che scorrono sul fondo di un ritorno fruttato: ecco la doppia anima del Nero di Troia.
Al termine delle degustazioni sono stati presentati quattro prodotti tipicamente murgiani e che hanno deliziato il palato degli ospiti e quindi la mozzarella DOP di Gioia del Colle, il pane casereccio cotto a forno a legna di Santeramo in Colle, il calzone di cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti e la braciola di cavallo a ragout. Per queste altre eccellenze si ringraziano il caseificio storico La Gioella di Gioia del Colle e la macelleria-rosticceria da Mimmo e Valeria di Santeramo in Colle
La carrellata di eccellenze al femminile si è conclusa con la donazione da parte delle Donne del Vino di tre barbatelle di Primitivo, Negroamaro e Verdeca al Colonnello Bruno Levati ed al Delegato AIS Murgia Vincenzo Carrasso.
Presto la messa a dimora delle tre viti.
Mariavita Mapelli
Sommelier AIS
Realizzazione foto: Valentina Lillo