PIETRO LIUZZI

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I destini economici della Puglia saranno sempre più legati all’agricoltura e, particolarmente, alla filiera agroalimentare. In questo comparto troveranno sempre più spazio le esperienze umane, professionali e produttive che compongono i vasti territori del vino. Da intendersi non solo come terre vocate, coltivate, condotte a vite, ma anche come territori di anime e di sentimento, di ragione e di orgoglio. Ed i sentieri che portano l’enologia pugliese ad esprimere i vini dolci saranno praticati – come lo sono già ora per la tenacia e la pervicace convinzione di un risicato, eccellente “club” di produttori – da santoni della vitivinicoltura.
Puglia quindi sempre più destinata a scoprisi luogo caro a Bacco. Appule perciò saranno le etichette che resisteranno alle mode, che scommetteranno sui difficili percorsi della bontà, della ricercatezza e della remunerazione.
Perché, infatti, il vino è poesia, ma ha bisogno di alimentarsi di ragioni economiche che lo rendano autonomo, libero di sostenere le storie del passato e del presente. Teniamo sempre presente questi concetti quando parleremo di vini dolci, quando ne decanteremo l’armonia e l’idoneo abbinamento, quando racconteremo di viticultori e viticultrici, di vinificatori e di imbottigliatori. Pertanto, ogni sorso sia una lode al talento, una preghiera al buon Dio, una riflessione compiaciuta sul processo di coltivazione e di vinificazione.
Solo così potremo dirci parte di un percorso ideale, virtuoso, benemerito che ci connetterà indissolubilmente alla tradizione ed alla contemporaneità. Solo così faremo futuro nella vigna ed in cantina.
Sen. Piero Liuzzi 
Commissione istruzione, ricerca scientifica, beni culturali 
di Palazzo Madama