L’alfabeto del vino: “S” come Sangiovese – GALLERIA

CORTENOVA RICEVIMENTI 10 FEBBRAIO 2017 ORE 20,30

Da anni percorriamo strade che conducono alla scoperta ed all’approfondimento su vitigni e vini identificati per nome, per zona o per varietà.

Questa volta tocca alla lettera “S” e il vitigno che scopriremo nelle molteplici sfumature e derivazioni territoriali, sarà il sangiovese.

Vitigno del quale crediamo di conoscere tutto e del quale a volte se ne sottovaluta il valore.

Una degustazione, pensata per quanti desiderano approfondire conoscenza e scoprire la grandezza di questo vitigno. Un’altra perla di Evento di delegazione!

Ne abbiamo selezionati ben 9 e per ognuno, siamo certi di raccontarvi molti misteri tra storia ed innovazione!

Le aziende selezionate, sono quelle che hanno mostrato fede e convinzione sulla quasi esclusiva importanza del sangiovese nel proprio terroir.

L’impronta dell’uomo sì, ma sopratutto il carattere dell’ambiente pedoclimatico.

Li racconterà il dott. Giuseppe Baldassarre, che per primo ne ha selezionato le etichette a ragion di un percorso itinerante ricco di forza didattica. Una vera palestra per imparare a conoscere e a riconoscere!

L’etimologia del nome: sangiovannese o sanguegiovese oppure cos’altro ci riserva la storia?

 

S come Sangiovese. 1000 calici per 1000 sfumature.

 

Comunicato Stampa, 11/02/2017

 

Il Sangiovese in tutte le sue declinazioni è stato il protagonista indiscusso dell’Evento di Delegazione dell’Ais Murgia, “L’Alfabeto del Vino – S come Sangiovese”,  che si è tenuto ieri, venerdì 10 febbraio 2017, nell’incantevole e suggestiva sede eventi Ais Murgia, Cortenova Ricevimenti, a Casamassima (BA).

Ad introdurre e presentare la serata il Delegato Ais Murgia, Vincenzo Carrasso, come sempre ottimo padrone di casa.

Un viaggio sensoriale alla scoperta dell’affascinante e poliedrico mondo del Sangiovese, itinerante per le regioni d’Italia maggiormente rappresentative di Vini prodotti da questo nobile Vitigno, condotto dall’instancabile Dott.re Giuseppe Baldassarre, membro della Commissione Didattica Nazionale Ais e Responsabile Eventi Ais Murgia.

1000 i calici che sono stati accarezzati dalla straordinaria ricchezza cromatica, eleganza e freschezza di questo Vitigno, a testimonianza non solo di un sempre maggiore interesse per il territorio ma anche e soprattutto per la fiducia accordata e confermata dai nostri soci per gli eventi di delegazione, desiderosi di presenziare, in numero sempre crescente, nelle nostre iniziative alla scoperta di profumi e sapori di questo mondo così accattivante, connubio perfetto di Cultura ed Emozione.

Un Vitigno sugoso e pienissimo di Vino… che non fallisce mai”.

Questa la prima testimonianza scritta che documenta la versatilità del Sangiovese, nelle parole di Giovanvettorio Soderini, nel suo trattato “La coltivazione delle viti” (1590).

Sangiovannese”, in quanto originario di San Giovanni Valdarno oppure “Sanguegiovese”, in quanto proveniente dal Monte Giove, nei pressi di Santarcangelo di Romagna. Tante le teorie legate all’origine del nome così come quelle legate all’origine del Vitigno, probabile incrocio di ciliegiolo e negrodolce, ma in ogni modo legato a vitigni di origine meridionale.

Un Vitigno presente in ben 243 Vini, che, ad aggi, ricopre l’11,4% del vigneto italiano ed il 65% di quello toscano, dove fu emanata nel 1716 da Cosimo III de’ Medici la prima legge a tutela del Vitigno con le attuali Denominazioni di Origine, Chianti, Pomino e Carmignano. Un Vitigno che ha, ormai, conquistato anche la North Coast  della California (NapaValley e Sonoma County).

Giornate calde e secche ed un terreno calcareo ricco di galestro ed alberese con una vendemmia effettuata a fine settembre/inizio ottobre. Ecco quali sono le condizioni perché il Sangiovese si possa esprimere al meglio.

Eleganza, Austerità, Potenza, ma anche Freschezza e Semplicità sono i tratti tipici delle differenti versioni di Sangiovese, ottenute da sangiovese piccolo, sangiovese grosso (o brunello), prugnolo gentile, sangiovese romagnolo (a cannello lungo) e morellino (sangiovese del grossetano).

Di seguito i Vini in degustazione (in ordine di degustazione):

  • BERARDENGA CHIANTI CLASSICO DOCG, 2014 – FELSINA, Castelnuovo Berardenga (SI)
  • MORELLINO DI SCANSANO RISERVA DOCG, 2012 – MORIS, Massa Marittima (GR)
  • TEUTO TOSCANA IGT, 2012 – TENUTA PODERNOVO (TENUTE LUNELLI), Terricciola (PI)
  • SOLO MARCHE IGT, 2014 – FATTORIA DEZI, Servigliano (FM)
  • VILLA DI CAPEZZANA CARMIGNANO DOCG, 2013 – TENUTA DI CAPEZZANA, Carmignano (PO)
  • VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO DOCG, 2011 – PODERI BOSCARELLI, Montepulciano (SI)
  • FRECCIA DEGLI SCACCHI RISERVA TORGIANO ROSSO RISERVA DOCG, 2013 – TERRE MARGARITELLI, Torgiano (PG)
  • NONNO RICO RISERVA ROMAGNA SANGIOVESE ORIOLO DOC – PODERI MORINI, Faenza (RA)
  • CORTE PAVONE BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG, 2010 – TENUTE LOACKER, Montalcino (SI)

Ma lasciamoci guidare dai nostri sensi e scopriamo qualcosa di più su questi Vini.

Primo in degustazione Berardenga, Chianti Classico Docg. Un Sangiovese in purezza, 13,5% vol., affinato in botti di rovere di Slavonia. Nobile rubino, grande pulizia ed agile consistenza nel bicchiere. Al naso importanti sentori di ciliegia sotto spirito ed amarena ma anche note floreali di viola appassita, speziate di vaniglia, tabacco. Stupisce per eleganza e freschezza paradigmatica, un tannino di carattere ed una bella sapidità. La sua beva intrigante lo rende un grande compagno della tavola.

A seguire il Morellino di Scansano Riserva dell’Azienda Moris. Un Sangiovese in uvaggio con Cabernet Sauvignon e Merlot (10% totali), rese per ettaro molto basse ed un titolo alcolometrico di 13,5% vol.. Rosso rubino, spessore notevole e bella avvolgenza. Si presenta al naso con note fruttate di mirtilli, frutti di bosco, ribes nero, more di rovo e more di gelso, ed ancora erbaceo e balsamico e ricordi di liquirizia. Il suo tannino nervoso contrasta la stoffa di alcol e cede il passo ad un finale amarognolo.

Terzo vino in degustazione Teuto (14% vol.). Siamo ancora in Toscana ed anche in questo caso una percentuale di merlot (5%) accarezza il Sangiovese. Un Vino che stupisce alla vista in trasparenza, luminosità e grande impatto di consistenza. Il suo ampio bouquet di humus, pepe nero, cannella, accenni ferruginosi, tabacco, ma anche di arance sanguinelle e cenni citrini lascia presagire un vino terziarizzato.

Siamo nelle Marche, vino in degustazione Solo. Ritorniamo ad un Sangiovese in purezza, profondo e ricco di estratto con un titolo alcolometrico di 14% vol.. Spettro olfattivo di grafite, frutti rossi e neri concentrati e cenni terrosi sono accompagnati da un ottimo corredo speziato e balsamico. Tannino vivido e di carattere ed importante freschezza sottolineano il bisogno di evoluzione.

Ci spostiamo nuovamente nella patria del Sangiovese, la Toscana e precisamente a Carmignano, dove il Sangiovese incontra il Cabernet Sauvignon (20% da disciplinare Docg). Villa di Capezzana (14% vol.) il Carmignano degustato. Un lungo affinamento di minimo 12 mesi in tonneaux e di ulteriori 12 in imbottiglia spiega il granato intenso. Grande ricchezza antocianica. Finissimo al naso, ritornano ancora sentori balsamici, di liquirizia e tabacco, ma anche erbe officinali. Al gusto incanta per la sua spinta fresco/sapida e per la capacità di conciliare diverse dimensioni al suo interno.

E per proseguire il nostro viaggio sensoriale alla scoperta del sangiovese e di tutte le sue declinazioni non poteva mancare il Vino Nobile di Montepulciano, nello specifico di Poderi Boscarelli, 14% vol.. Un uvaggio di Prugnolo Gentile (88%) e Colorino (complementare del Sangiovese), il quale contribuisce ad un ottimo apporto polifenolico ed alla nobiltà del colore. Un granato purissimo. Decisamente importante l’affinamento in legno di rovere prevalentemente di Slavonia dai 28 ai 32 mesi. Eleganza e signorilità del suo bouquet assolutamente rispondente al territorio, lascia il passo ad una bocca potente e freschissima, un gusto rotondo con un tannino ben integrato ed un finale elegantissimo.

E se il Sangiovese si esprime in maniera eccelsa in Toscana, non da meno succede in Umbria a Torgiano a sud-est di Perugia, con il Torgiano Rosso Riserva Docg, laddove la coltivazione della vite risale all’Età etrusca e sullo stemma del comune campeggiano grappoli di uva accanto alla torre. Un disciplinare che contempla una evoluzione di 36 mesi. Il Torgiano Rosso Riserva degustato, Freccia degli Scacchi Riserva, ottenuto da rese per ettaro bassissime, si presenta con un titolo alcolometrico di 15% vol.. Granato purissimo e bellissima trasparenza. Aromi complessi di lampone, ribes rosso e nero, ciliegia, amarena con sfondo speziato di pepe nero e note di tabacco parlano di un vino di notevole stoffa.

Frutto carnoso, ciliegia, amarena, prugna, note silvestri, tabacco humus. Un intreccio denso che caratterizza Nonno Rico Riserva, Sangiovese di Romagna. 14% vol. che supportano un tannino importante, potenza e carattere. Peculiarità conferite dal terreno fertile dei Poderi Morini adagiato sullo “spungone” nei dolci pendii faentini intorno alla Torre di Oriolo e dal microclima che trae benefici tanto dalla brezza adriatica quanto dai venti che scendono dall’Appennino Tosco Romagnolo.

A completare la degustazione il Brunello di Montalcino, un Vino legato a doppio filo con la famiglia Biondi Santi. Un Sangiovese in purezza che contempla 50 mesi di affinamento da disciplinare. Il Brunello degustato, Corte Pavone (14,5% vol.), è un Vino che risente positivamente in maniera sbalorditiva del contesto pedoclimatico nel quale le uve vengono coltivate, dolci pendii baciati da una luce unica. Un rosso granato di buona trasparenza, che parla di eleganza alla vista, al naso ed al gusto. Note fruttate di ciliegia ed amarena, sorprendenti note di rosa appassita e violetta. Ed ancora tabacco e liquirizia, ormai un must dei Vini da Sangiovese. Grande pulizia accentuata da uno sfondo balsamico di menta, finale nitido di un Vino di grande dinamismo e classe.

Queste le etichette attraverso le quali abbiamo parlato di Sangiovese, di un Vitigno dai mille volti e dalle mille peculiarità.

Chiude la serata l’armonico abbinamento cibo-vino con un primo piatto preparato dallo Chef di Cortenova Ricevimenti, Giuseppe Colucci: gnocchetti ai funghi porcini, con lamelle di funghi porcini, straccetti di vitello, pomodorini e dadolata di mozzarella di bufala.

Certi di non averVi deluso e sempre consapevoli che Terroir ed Ambiente Pedoclimatico giochino un ruolo alquanto decisivo nella differenziazione di ogni singolo Vino, seppur ottenuto dallo stesso Vitigno, Vi diamo appuntamento per il prossimo Evento di Delegazione, con la Verticale di Montevetrano.

 

Simona Maggio

Ufficio Stampa Ais Murgia