Dieci anni rappresentano un traguardo importante, il momento di tirare le somme, di fare un bilancio e di stabilire nuovi obiettivi. Questo vale ancor di più per Dolce Puglia, iniziativa lodevolissima pensata e organizzata da AIS Puglia delegazione Murgia, perché non era facile, dieci anni fa appunto, costruire un evento dedicato ad un argomento fino ad allora poco battuto, e farlo crescere così come è avvenuto, grazie alla dedizione, alla competenza della squadra pugliese di AIS, alla capacità di coinvolgimento della ricerca, dei produttori, delle istituzioni locali.
Il punto di forza di Dolce Puglia sta proprio nella sua mission, questo suo raccontare una pagina bellissima della nostra storia produttiva e culturale, che affonda le sue radici nell’antichità. Un’occasione preziosa, dunque, per riscoprire e valorizzare un elemento produttivo che ci appartiene da sempre, come testimoniano, solo per fare un esempio, le notizie relative al Moscato di Trani, che risalirebbero già all’anno Mille. Una riscoperta che è stata sostenuta dalla consapevolezza diffusa delle capacità e delle potenzialità che la Puglia enologica possiede per svolgere appieno il suo ruolo da protagonista. Anche in questo segmento.
Negli ultimi decenni i nostri produttori hanno sperimentato numerose varietà, sia a bacca bianca che a bacca nera, soprattutto vitigni autoctoni, per dare vita a vini dolci di altissimo profilo, che i nostri amici dell’ AIS sanno bene raccontare, proponendo abbinamenti straordinari. Ed, infatti, l’altro punto di forza dell’iniziativa è la sua capacità di accostare il bouquet di egregi vini dolci e da meditazione pugliesi agli straordinari prodotti della nostra Puglia gastronomica, che vanno dai dolci della tradizione, la pasticceria di mandorla, i fichi secchi, ai formaggi della tradizione casearia pugliese,con le sue mille sfumature di stagionatura e trasformazione, al miele, non solo quale ingrediente dei dolci tipici, ma anche come alimento da abbinare ai formaggi stagionati regionali.
Gli auguri sono doverosi, perché sentiti autenticamente, come sentito è l’apprezzamento per il lodevole lavoro di valorizzazione e di promozione della Puglia enologica di qualità.
Ho sempre sostenuto, anche in veste di assessore regionale, Dolce Puglia, perché convinto che oltre ad essere una bella vetrina, fosse anche occasione per tenere accesa la motivazione del sistema sul fronte della qualità e dell’innovazione, da cui il comparto può trarre ottimi elementi per essere competitivi sul mercato. E innovativa ritengo sia l’idea di un format Dolce Puglia che sappia mettere in rete e proporre ai mercati internazionali le “nostre” migliori produzioni di vino dolce, spumanti dolci, pasticceria tradizionale e caseari stagionati, tutte insieme capaci di promuovere la Puglia nel mondo.
Auguri e buon lavoro!