La nostra storia nasce ad Asti nel 1891, quando Arturo Marescalchi, in occasione del primo “convegno” della categoria, fondò la “Società degli enotecnici italiani”, cioè la progenitrice dell’attuale “Associazione enologi enotecnici italiani – Organizzazione nazionale di categoria dei tecnici vitivinicoli – Assoenologi”. vi parteciparono solo 46 persone, provenienti però da ogni parte della penisola e determinate a dare vita a un organismo che “raggruppando le forze disseminate in ogni dove d’Italia, tutelasse i comuni interessi, senza perdere di mira la prosperità dell’industria vitivinicola italiana”. La sede, fissata a Conegliano, fu trasferita nel 1916 a Milano dove da allora è ubicata.
Con l’avvento del fascismo la “Società degli enotecnici italiani” fu sciolta per essere ricostituita nel 1946 alla scuola enologica di Alba per opera di Giuseppe Asnaghi, che la trasformò in “Associazione enotecnici italiani”. Nello stesso anno, a Milano, fu organizzato il primo congresso del dopoguerra, un evento che ogni anno, ininterrottamente da allora, viene riproposto come il più importante appuntamento della categoria.
Il passaggio da “Associazione enotecnici italiani” ad “Associazione enologi enotecnici italiani” avvenne in occasione del 46° Congresso nazionale celebrato a Trento nel 1991 quando, con i primi 100 anni di attività, si festeggiò l’approvazione della legge 10 aprile 1991 n. 129, voluta con caparbietà dalla nostra associazione per riconoscere ufficialmente il titolo di enologo e stabilirne l’attività di competenza, aprendo così ai tecnici vitivinicoli italiani le porte professionali dell’Unione europea.
Nel 1920 l’Associazione contava cento iscritti, nel 1950 seicento, nel 1980 poco più di 1700 e oggi ne raggruppa e rappresenta quasi quattromila, pari a circa il 90% di tutti i tecnici vitivinicoli attivamente impegnati nel settore. Una storia che gli enologi e gli enotecnici italiani sono chiamati a continuare a vessillo di quegli ideali che, immutati, da oltre 120 anni coinvolgono migliaia di colleghi i quali hanno voluto far crescere una categoria importante perché importante è il ruolo dei suoi associati.
Con l’avvento del fascismo la “Società degli enotecnici italiani” fu sciolta per essere ricostituita nel 1946 alla scuola enologica di Alba per opera di Giuseppe Asnaghi, che la trasformò in “Associazione enotecnici italiani”. Nello stesso anno, a Milano, fu organizzato il primo congresso del dopoguerra, un evento che ogni anno, ininterrottamente da allora, viene riproposto come il più importante appuntamento della categoria.
Il passaggio da “Associazione enotecnici italiani” ad “Associazione enologi enotecnici italiani” avvenne in occasione del 46° Congresso nazionale celebrato a Trento nel 1991 quando, con i primi 100 anni di attività, si festeggiò l’approvazione della legge 10 aprile 1991 n. 129, voluta con caparbietà dalla nostra associazione per riconoscere ufficialmente il titolo di enologo e stabilirne l’attività di competenza, aprendo così ai tecnici vitivinicoli italiani le porte professionali dell’Unione europea.
Nel 1920 l’Associazione contava cento iscritti, nel 1950 seicento, nel 1980 poco più di 1700 e oggi ne raggruppa e rappresenta quasi quattromila, pari a circa il 90% di tutti i tecnici vitivinicoli attivamente impegnati nel settore. Una storia che gli enologi e gli enotecnici italiani sono chiamati a continuare a vessillo di quegli ideali che, immutati, da oltre 120 anni coinvolgono migliaia di colleghi i quali hanno voluto far crescere una categoria importante perché importante è il ruolo dei suoi associati.
I Nostri Obiettivi
L’Associazione Enologi Enotecnici Italiani – Organizzazione nazionale di categoria dei tecnici vitivinicoli – Assoenologi si propone, senza fini di lucro e nel rispetto del principio della mutualità, la tutela professionale dell’enologo e dell’enotecnico e dei tecnici del settore vitivinicolo in generale sotto il profilo sindacale, etico, giuridico ed economico, e di rappresentare la categoria a tutti i livelli.
L’Assoenologi si propone inoltre di promuovere l’aggiornamento tecnico dei soci con pubblicazioni, convegni, seminari ed altri mezzi idonei. Inoltre di tener desto lo spirito associativo e di solidarietà tra gli enologi e gli enotecnici ed i tecnici vitivinicoli con incontri, riunioni, pubblicazioni, convegni e similari, nonchè svolgere tutte quelle attività o iniziative che si ritengono necessarie all’interesse mutualistico dei soci.
Un altro scopo primario dell’Assoenologi è quello di operare per il miglioramento e la tutela della produzione vitivinicola nazionale e per la sua valorizzazione e diffusione in Italia e all’estero partecipando a comitati e commissioni ministeriali e proponendo ai competenti uffici obiettive considerazioni e risoluzioni.
L’Assoenologi ha rappresentanti ufficiali al Comitato di esperti dell’Unione Europea, al Comitato nazionale vini e al Tavolo di filiera vitivinicola del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, all’Union Internationale des Oenologues e all’Organisation internationale de la vigne et du vin.
Non da meno, l’Associazione Enologi Enotecnici Italiani si propone di fornire ai propri associati una serie di servizi professionali di tutta considerazione che sviluppa principalmente attraverso i suoi uffici: informazioni, legale, fiscale, sicurezza del lavoro.
Non vanno poi dimenticati i servizi editoriali, assicurativi e la banca dati del lavoro.
L’Assoenologi si propone inoltre di promuovere l’aggiornamento tecnico dei soci con pubblicazioni, convegni, seminari ed altri mezzi idonei. Inoltre di tener desto lo spirito associativo e di solidarietà tra gli enologi e gli enotecnici ed i tecnici vitivinicoli con incontri, riunioni, pubblicazioni, convegni e similari, nonchè svolgere tutte quelle attività o iniziative che si ritengono necessarie all’interesse mutualistico dei soci.
Un altro scopo primario dell’Assoenologi è quello di operare per il miglioramento e la tutela della produzione vitivinicola nazionale e per la sua valorizzazione e diffusione in Italia e all’estero partecipando a comitati e commissioni ministeriali e proponendo ai competenti uffici obiettive considerazioni e risoluzioni.
L’Assoenologi ha rappresentanti ufficiali al Comitato di esperti dell’Unione Europea, al Comitato nazionale vini e al Tavolo di filiera vitivinicola del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, all’Union Internationale des Oenologues e all’Organisation internationale de la vigne et du vin.
Non da meno, l’Associazione Enologi Enotecnici Italiani si propone di fornire ai propri associati una serie di servizi professionali di tutta considerazione che sviluppa principalmente attraverso i suoi uffici: informazioni, legale, fiscale, sicurezza del lavoro.
Non vanno poi dimenticati i servizi editoriali, assicurativi e la banca dati del lavoro.